Categoria: Eventi Arte e cultura
Il 21 dicembre, solstizio d’inverno, ricorre il Rebirth Day, istituito nel 2012 dall’artista Michelangelo Pistoletto come giornata internazionale per la celebrazione della rinascita e simboleggiato dalla sua opera “Terzo Paradiso”.
Per festeggiare insieme questa giornata speciale, Galleria Cavour 1959 regala alla città un evento che unisce arti visive e performative grazie alla presentazione in anteprima assoluta del libro La formula della creazione di Michelangelo Pistoletto e alla performance di danza La formula della creazione 1e1=3, realizzata appositamente per l’occasione per lo spazio del Trivio della Galleria che ospita il Terzo Paradiso di Pistoletto.
Il libro La formula della creazione di Michelangelo Pistoletto ripercorre lo straordinario viaggio di un uomo che ha vissuto e vive l’arte come cuore caldo dell’universo. Con La Formula della Creazione, Pistoletto ci offre l’opportunità di cominciare a ri-considerare i cardini della nostra esistenza e ci chiama a una rinnovata responsabilità verso noi stessi, verso l’Altro, verso la natura a cui apparteniamo.
“Dalla genesi del mio lavoro – spiega Pistoletto – questo libro porta, attraverso 31 passi, alla genesi dell’Universo. E, nel contempo, alla genesi di una nuova società.”
Silvia Evangelisti ne ripercorrerà le tappe alle 20.15 in una breve presentazione e saranno in vendita un numero limitato di copie autografate dall’artista.
Alla poetica dell’artista e a quest’ultimo volume è ispirata la performance nata da un’idea di Vittoria Cappelli, e firmata da Carlotta Zamboni, Giuseppe Tramontano e Alessio Vanzini.
La formula della creazione 1e1=3, come spiega Vittoria Cappelli, “intende unire i tre linguaggi di arte, danza e musica per condividere e amplificare il messaggio che il Maestro Michelangelo Pistoletto propone con l’opera Il Terzo Paradiso. Mettendo al centro l’opera, i danzatori raccontano con il corpo il collegamento fra il mondo della natura, Primo Paradiso, il mondo artificiale, Secondo Paradiso, ed il Terzo Paradiso che mette in connessione equilibrata artificio e natura attraverso una nuova consapevolezza e responsabilità che ognuno di noi dovrà adottare per permettere al genere umano la propria sopravvivenza, con particolare attenzione al tema dell’ambiente e del Green”.
La performance prevede l’alternanza di tre danzatori in dialogo con l’opera accompagnati da un disegno di luci che esaltano il connubio fra le arti. I costumi, creati con materiale eco-sostenibile, portano la firma di Giuseppe Tramontano. Per la musica, invece, gli autori hanno pensato alle note di Ennio Morricone, Enya, Lisa Gerrard e Stravinskij.
La performance avrà luogo alle 20.45 nel Trivio di Galleria Cavour e sarà aperta al pubblico ad ingresso libero.
Nato nel 2012 come giornata internazionale per la celebrazione della rinascita, il Rebirth-day, ha visto la collaborazione di migliaia di persone, associazioni e istituzioni culturali da ogni parte del mondo.
Dal 21 dicembre 2012, tutti coloro che hanno aderito al progetto Rebirth day si sono realmente o metaforicamente raccolti attorno al simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto celebrando il messaggio di speranza e impegno nella costruzione di un nuovo mondo in cui superare la contrapposizione tra natura e artificio, attraverso un percorso che vede l’arte, la creatività e la cultura al centro della trasformazione responsabile della società.
Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è una riformulazione del segno matematico dell’infinito. I due cerchi opposti significano natura e artificio, l’anello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo della rinascita.
Nell’installazione in Galleria i tre cerchi che compongono l’opera sono realizzati con vasi di terracotta contenenti ghiaia bianca, ghiaia nera e alcuni abeti, gli alberi simbolo della stagione invernale.
Il Terzo Paradiso è stato scelto quest’anno come simbolo dei CNMI Sustainable Fashion Awards 2022 e il fatto che la Galleria bolognese sia l’unico spazio commerciale nel quale l’artista abbia mai installato questa sua opera, come segno della condivisione degli obiettivi e come segnale di rinascita, è particolarmente significativo all’interno del percorso verso la sempre maggiore riduzione dei consumi e degli sprechi intrapreso da Paola Pizzighini Benelli, a cui fa capo la parte razionalista della Galleria bolognese.
Galleria Cavour è la storia della moda a Bologna, il luogo dove dagli anni ’50 si incontrano brand che rappresentano l’avanguardia per stile ed innovazione. Qui, infatti, si fondono tra loro moda, benessere, food, arte, cultura.
Oggi la Galleria è sempre di più il cuore dello shopping bolognese: percorsa ogni anno da migliaia di cittadini e turisti, ospita i maggiori marchi dello stile. Passeggiando dal Quadrivio al Trivio si incontrano infatti gli store di Gucci, Emporio Armani (con il suo ristorante e caffè), Saint Laurent, Tod’s, Fay, Hogan, Brunello Cucinelli, Barbour, Polo Ralph Lauren, Borbonese, Elisabetta Franchi, Piretti Orologi, Macron.
La parte razionalista di Galleria Cavour, la cui facciata ne diventa il manifesto e il simbolo, nasce nel 1959 da un’intuizione urbanistica dell’ingegner Giorgio Pizzighini, che sulle macerie della Seconda guerra mondiale, i cui bombardamenti nel 1944 avevano distrutto gli edifici del cuore pulsante di Bologna, progetta nel 1949 un edificio innovativo e rivoluzionario.
L’idea centrale era di connettere le quattro piazze storiche del centro della città, piazza Maggiore, Galvani, Cavour e Minghetti, attraverso un percorso pedonale per rendere più vivibile il centro, valorizzare le logge del Portico del Pavaglione e dare maggior rilievo all’intensa attività culturale, artistica, di commercio e aggregazione dell’area più vitale di Bologna.
In netta rottura con l’impianto urbanistico medievale di quest’area della città, la nuova Galleria racconta una storia di rinascita e speranza dopo gli anni durissimi della guerra, ed è così che venne percepita dai bolognesi e subito accolta e frequentata con entusiasmo. Ad oggi, Galleria Cavour si riconferma come il cuore della passeggiata dei bolognesi e dei tanti visitatori internazionali.