INNOVAZIONE E STILE. GALLERIA CAVOUR 1959,
UN PROGETTO VISIONARIO
La parte razionalista di Galleria Cavour rappresenta dal 1959 la storia della moda a Bologna, il luogo dove da sempre si incontrano brand che rappresentano l’avanguardia per stile ed innovazione.
/01 THIS IS THE PLACE!
Galleria Cavour 1959 è il cuore culturale e commerciale di Bologna. È un luogo amato dai bolognesi e rappresenta una tappa imprescindibile per chiunque visiti la città. Situata nel cuore del centro storico di Bologna, Galleria Cavour 1959 è un’icona di stile, cultura e shopping.
Con le sue vetrine e boutique di fama internazionale, Galleria Cavour 1959 è il rifugio ideale sia per gli amanti della moda, sia per chi ama trascorrere ore di relax e benessere nella sua Terrazza Green. Un luogo ricco di storia e fascino, con una struttura architettonica sorprendente e innovativa.
Gucci, Saint Laurent, Brunello Cucinelli ed Emporio Armani, affiancato anche dall’Armani Ristorante & Caffè, il secondo aperto in Italia dopo quello di Milano.
E ancora Barbour, Polo Ralph Lauren, Tod’s, Fay, Hogan, Elisabetta Franchi, MC2 Saint Barth, Piretti Orologi, Montblanc, Venini, Panerai e Macron.
Galleria Cavour 1959 è un punto di riferimento per la moda e un riflesso dell’evoluzione delle tendenze. Qui, è possibile esprimere il proprio stile, sia esso audace e ribelle o elegante e radical-chic.
/02 TERRAZZA GREEN
La Terrazza Green è un altro fiore all’occhiello di Galleria Cavour 1959, espressione perfetta della filosofia di Galleria e dei suoi valori.
Si trova al piano ammezzato ed è il rifugio per tutti coloro che desiderano una pausa dal ritmo frenetico della città e un’esperienza unica di relax e benessere con Atma Studio, DB Hair Flair, Joy Fit Studio e Time.
Galleria Cavour 1959 è anche arte e cultura ed è proprio sulla Terrazza che si affaccia lo spazio museale di Galleria, luogo che ha già ospitato esposizioni e mostre con grande successo di pubblico.
/03 STORIA DI UN’INTUIZIONE VISIONARIA
Galleria Cavour nasce nel 1959 da un’intuizione urbanistica dell’ingegner Giorgio Pizzighini.
Genio, sostenibilità, innovazione trasformano una cicatrice della seconda guerra mondiale provocata dai bombardamenti proprio in quell’area in un’opera rivoluzionaria.
Il primo nucleo parte dall’edificio razionalista di via de’ Foscherari, la cui facciata è il manifesto della Galleria.
Il primo e il secondo lotto presentano un’architettura razionalista in netta rottura con l’impianto urbanistico medievale dell’area. Il terzo, attestato sull’Archiginnasio, risulta più armonioso e getta le basi per il successivo tratto di Galleria verso via Farini.
L’intento visionario consiste nel connettere le quattro piazze storiche (Maggiore, Galvani, Cavour e Minghetti) in un percorso pedonale coperto per rendere più vivibile il centro, valorizzare le logge del Pavaglione e dare maggior rilievo all’intensa attività culturale, artistica, di commercio e aggregazione dell’area più vitale di Bologna.
/04 LE PRIME REALTÀ IN GALLERIA
L’ing. Pizzighini progettò anche gli interni di alcuni dei primi negozi, curando ogni dettaglio: dai lampadari di cristallo su misura alla scala elicoidale del Caffè Viscardi.
Tra i primi multibrand della città la boutique Bang Bang che, dopo il successo di Bologna, aprì anche a Cortina d’Ampezzo. Il segreto del suo successo fu determinato dall’appassionata attività di ricerca delle due fondatrici, Vittoria e Carlina Cappelli, che portavano a Bologna capi iconici e ultime tendenze da Londra e Parigi, scoprendo giovani talenti in Italia e all’estero, che poi divennero i punti di riferimento della moda negli anni a venire.
L’alta moda era rappresentata da Papillon di Elda dall’Oca, che era il punto di riferimento di una clientela affezionata, sempre presente alle elegantissime sfilate.
Fra le leggende dell’epoca anche Charme, di Paola Pavirani: la boutique che catalizzava gli oggetti del desiderio femminili di tutt’Italia in fatto di lingerie esclusiva, fatta a mano da veri e propri maestri.
Nel 1976 apre il primo negozio monomarca in Galleria, Cartier, con un evento di inaugurazione che occupò le prime pagine di Vogue.
/05 VEDIAMOCI DA VISCARDI IN GALLERIA
Luogo iconico di Bologna fin dal dopoguerra e sosta obbligatoria per incontrare la Bologna più autentica, il caffè Viscardi ha rappresentato per anni il salotto di Bologna, con pasticceria artigianale e una propria produzione di cioccolata. Non solo, il caffè è stato per anni anche il luogo di ritrovo principale della città. Infatti, “Vediamoci da Viscardi in Galleria’” voleva dire darsi appuntamento nel luogo simbolo della Bologna degli anni a venire.
Nel crocevia centrale di Galleria Cavour, si distingueva per la spaziosa sala all’ammezzato con ampia vetrata e l’inconfondibile scala elicoidale dell’ing. Pizzighini, che era ispirata alla cinquecentesca scala del Vignola di Palazzo Boncompagni.
Non potevano mancare le signore che facevano shopping nelle boutique più in voga e i ragazzi che, con i propri bolidi, si contendevano i parcheggi più in vista in una Galleria Cavour, all’epoca transitabile.
Dagli anni Cinquanta, Galleria Cavour 1959 è un punto di riferimento della società, specchio del costume, dell’innovazione e espressione culturale di Bologna e di tutto il Paese.