Bologna Modernissima
La rassegna ha raccontato il rapporto di un artista con la città attraverso i suoi segni e le sue storie in un percorso originale per riscoprirne l’identità.
28 GIUGNO – 15 LUGLIO 2023
GALLERIA CAVOUR 1959
Flavio Favelli ha esposto in Galleria Cavour 1959 una selezione di opere scelte appositamente per un luogo speciale che i bolognesi hanno sempre considerato come il proprio salotto.
Il “passaggio” razionalista che unisce quattro piazze della città diventa quindi il fulcro di una sperimentazione di arte contemporanea che vede la rassegna di Favelli integrarsi all’interno di un progetto che vuole promuovere artisti del territorio e prossimamente anche giovani talenti italiani emergenti.
Per Favelli le opere “Insegna Bolognese”, “Insegna Bologna Centro”, “Derby” la vetrina poster con le squadre di Calcio Bologna-Fiorentina, il collage “Bologna Juve”, il poster di “Arte Fiera 77” fino a un pannello dipinto rosso blu diventano opere per far parlare un luogo, e anche spie luminose per raccontare un personale rapporto con la città che si nutre di lontananza e vicinanza.
Tutti i rapporti che hanno a che fare con l’identità e con un territorio, avranno sempre dei confini e riflettono conflitti. Essendo nato a Firenze e avendo vissuto sempre a Bologna, dall’età dei 6 anni, ho sperimentato il grande conflitto che generava l’appartenenza identitaria e culturale fra le due città. L’ho vissuto in casa, visto che il forte contrasto in famiglia fu esasperato proprio dal diverso sangue dei miei genitori. Così ci si trova fra due fuochi, fra due mondi che si possono guardare dall’esterno in modo distaccato, senza pathos, i fasti insieme alle miserie. Bologna Modernissima è dunque un’esposizione su Bologna, su documenti, oggetti, elaborati, quindi opere. Dei correlativi oggettivi che discutono su segni e storie della città, della sua identità, che l’arte riesce ad osservare con sufficienza”.
Flavio Favelli
Un luogo, Galleria Cavour 1959, dove riscoprire le tracce di una contemporaneità che si riflette anche nelle innovazioni che questo spazio – diventato carbon neutral grazie alla sua attenzione alla sostenibilità – continua a comunicare ai propri visitatori.
Galleria Cavour è sempre stata sinonimo di moda, arte e cultura. Qui aveva sede una delle più famose gallerie bolognesi, la Galleria de’ Foscherari che ha esposto negli anni Sessanta opere dell’Arte Povera, con la mostra curata da Germano Celant nel 1968, dove sono state esposte le prime opere di Michelangelo Pistoletto. E proprio il maestro Pistoletto, in seguito alla mostra allestita a Palazzo Boncompagni nel 2021, ha deciso di lasciare a Bologna la sua opera più simbolica, il Terzo Paradiso, perché fosse esposta nel Trivio della Galleria.”.
Paola Pizzighini Benelli, presidente della Fondazione Palazzo Boncompagni e Galleria Cavour